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In questi giorni pasquali il disagio è veramente di casa.
Soprattutto qui da noi, nel ventre grigio della metropoli milanese, listata a lutto, almeno nei cuori, per l’addio al più bravo medico chirurgo cantautore della città: è scoppiato Enzo Jannacci.
Mi ha sempre fatto molto ridere e molto pensare.
Con quella sua inimitabile ironica amarezza e la sua voce vinosa, capace di lasciarti stordito a riflettere sul pessimismo della vita, ma sempre con il sorriso sul volto.
Abbiamo un terribile bisogno di artisti che ci aiutino a meditare. Oggi più che mai, in questo mondo che pretende solo che continuiamo a correre e a correre e a correre ancora. Perché a fermarsi un momento c’è il rischio serio che ci si metta a pensare.
Comunque, ovunque tu sia caro Enzo (e ti voglio immaginare insieme al tuo vecchio amico G), aspettaci tutti, che noi nel frattempo continuiamo a ruzzolare nel nostro disagio aspettando insieme a Pedro Pedreiro che aspetta il tram.
meditato da Mr SeeRed
31-03-2013
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